mercoledì 10 dicembre 2008
1948: mai più / 2008: cos'é cambiato? troppo poco
Il 10 dicembre, a 60 anni dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, con dolore e tristezza possiamo solo constatare che i diritti umani continuano ad essere quotidianamente calpestati:miseria, fame, conflitti e guerre, tortura, violenza, pregiudizi, razzismo, truffe di stato, ingiustizia sociale .....
domenica 23 novembre 2008
un mondo migliore é possibile
domenica 9 novembre 2008
gli slogan del 68
in Francia, la rivolta degli studenti nel maggio ‘68 non è tanto una ribellione politica bensì, soprattutto, una rivoluzione culturale. Presenta apparenze politiche: gergo rivoluzionario, messaggi sovversivi, barricate, scontri con la polizia, esibizione di icone insorte (Lenin, Mao, Ho Chi Minh, Che Guevara). Ma in nessun momento gli studenti si propongono seriamente la presa del potere, modo principale di portare a termine una rivoluzione politica, di modificare le strutture della proprietà e di cambiare le relazioni di dominio. L’epicureismo prevale come dimostra lo slogan: “La rivoluzione cessa a partire dal momento in cui bisogna sacrificarsi per lei”.
Intrisi di marxismo, e più ancora di freudismo, di surrealismo, di situazionismo e di spirito libertario, nutriti di pubblicità e dipendenti dalla cultura di massa, i giovani insorti francesi elaborano a caldo (“dal vivo” direbbe la televisione) quello che potremmo chiamare una rivoluzione pop (alludendo alla pop-art). Quella creatività, e l’edonismo che l'impregna, è ciò che vale loro la simpatia universale.
Mettono in crisi l’autorità e tutti i sistemi gerarchici verticali: famiglia, scuola, Chiesa, esercito, partito, edificio, impresa. Nessuna di queste istituzioni sarà più uguale (si pensi al declino del Partito Comunista).Sgombrano nuovi territori, ignorati dalla politica: femminismo, uguaglianza di genere, liberazione omosessuale, ecologia. Reclamano il diritto all’utopia (“L'immaginazione al potere!”). Ed annunciano, e denunciano, l’inesorabile tirannia della società di consumo (“Consumate di più, vivrete di meno”). Maggio ‘68 sembrava rispondere all’ingiunzione di Marx di “trasformare il mondo”. In realtà rispose al postulato di Rimbaud di “cambiare la vita”.
tratto da un articolo di Ignacio Ramonet
martedì 14 ottobre 2008
Le All-Star festeggiano i 100 anni e tornano di moda alla grande!
giovedì 9 ottobre 2008
48 - balli e divertimento
"Ci si trovava al mitico Grotto Chiodi di Ascona, per uno spuntino e un giro di walzer" ...e poi c'erano i balli delle società, come "il ballo degli ufficiali" al Grandhotel di Locarno. Le ragazze rigorosamente in abito lungo. "Si andava a ballare anche al Kursaal, alla Taverna di Ascona, al Ristorante Riviera e al Ristorante Ponte (vicino alla rotonda che va a Losone). A Minusio al Ristorante Del Ponte si poteva anche imparare a ballare. A Brissago, all’Eden c’era un inglese che insegnava a ballare, ma solo ai giovanotti; si ballava anche dallo "Storelli" (oggi Verbano). L'entrata era di 50 ct. Si ballava al suono dell'orchestra, la Pirinoli o di musicisti come il Raca o il Boldrini." Sono solo alcune delle informazioni raccolte nel gruppo 48 (nelle foto: carnevale a Locarno 1950, via R. Simen; ballo al Grotto Chiodi; ballo degli ufficiali; cena di classe a Brissago; il Grandhotel)
Il Grotto Chiodi ubicato sulla riva del lago che da Ascona porta a Brissago, non esiste più. E' stato demolito per lasciare spazio alla nuova strada di circonvallazione di Ascona.
domenica 5 ottobre 2008
il manifesto del cantiere della gioventù: centro sperimentale di occupazione del tempo libero
martedì 23 settembre 2008
venerdì 19 settembre 2008
giovedì 18 settembre 2008
alcuni miti del 68 locarnese
mercoledì 17 settembre 2008
i miti del gruppo 48
sabato 13 settembre 2008
giovedì 11 settembre 2008
domenica 7 settembre 2008
nulla di nuovo sotto il sole nemmeno a Locarno: 1948
sabato 6 settembre 2008
giovani 08 e zonasun
mercoledì 3 settembre 2008
L'immaginazione
Per Annie il senso del dispositivo è: “Trasformare il mondo trasformando sé stessi. Abbiamo realizzato l'incontro del 18 maggio (leggi sotto) e poi ci siamo ritrovati coi piccoli gruppi....il progetto prosegue! :-)
lunedì 1 settembre 2008
Il cantiere della gioventù: Locarno 1971
L'esperimento di un gruppo di giovani locarnesi, estratto da un dattiloscritto dei protagonisti stessi:
"Dopo dieci giorni di apertura del cantiere si può fare un primo consuntivo:
le attività di costruzione previste procedono con una certa lentezza; il tempo si è dimostrato finora veramente inclemente e le persone disposte a lavorare o che hanno il tempo per farlo non sono molte. È anche vero che non siamo veramente capaci di assumerci delle responsabilità (e, indipendentemente da quali che siano le cause di questa realtà, il cantiere è nato anche e soprattutto per ovviare a questo).
Un altro problema non immediatamente risolvibile è quello di stabilire un rapporto corretto tra i giovani e gli animatori che partecipano alle varie attività (le motivazioni che li hanno spinti a partecipare al cantiere sono tra le più disparate). Un rapporto che dovrebbe essere di «comunicazione», di «comprensione», di «umanità»."
Parte del comunicato stampa numero uno del cantiere della gioventù, Locarno, 4 maggio 1971
mercoledì 2 luglio 2008
lunedì 19 maggio 2008
i processi creativi nel web
Ci siamo soffermati sulle nuove forme di comunicazione e di creatività che permettono modi innovativi di partecipazione e di condivisone, per poi arrivare a creare assieme ai colleghi Alice, Angelo, Monica, Nadia, Paolo, Simone il blog ispirato al nostro progetto 48 68 08
Francesca
siamo realisti, incamminiamoci verso l'impossibile!
domenica 11 maggio 2008
AMAP Svizzera Italiana
Ci siamo anche noi dell'AMAP Svizzera italiana! :-)
sabato 10 maggio 2008
il progetto
Rosanna ci diceva che voleva realizzare un progetto inerente il suo lavoro, l’animazione con gli anziani e che siccome noi lavoravamo con i giovani si immaginava di portare i ragazzi nella casa per anziani Varini ad Orselina. Vedevo male la realizzazione di un simile progetto, il luogo è discosto (necessità di un autoveicolo per raggiungere Orselina) e non mi era chiara la motivazione. Cosa potrebbe far muovere un/a giovane tra i 12 ed i 18 anni ad andare in una casa per anziani e realizzare con gli ospiti un progetto? E a che scopo?
A Rosanna sarebbe piaciuto che i giovani incontrino gli anziani. Siamo una società a compartimenti stagni, e nell’era della comunicazione e della globalizzazione ci chiudiamo sempre più in categorie, gruppi o meglio isole che comunicano tramite ponti non sempre solidi, che si possono sfasciare alla prima “buzza” (fiume in piena). Comunque il seme era stato gettato, l’dea mi girava per la testa.
Pensando ai giovani, all’incomprensione tra adulti e giovani, alla mancanza di contatti fra anziani e giovani in una società che per la prima volta nella storia vede convivere 4 generazioni contemporaneamente, ho pensato che qualcosa s’aveva da fare, un punto in comune c’era: la gioventù .
Tutti siamo stati giovani, in altri contesti, in altre situazioni, ma tutti, chi più o chi meno abbiamo voluto differenziarci dalla generazione che ci precedeva. Perché non usare questo “fil rouge”? Giovani nel ’68, giovani del 2008 e poi…restiamo con l’8 e allora il ’48, il dopo guerra, una realtà che conosco poco ma che apparteneva alla generazione dei miei genitori, degli anziani. Che musica si ascoltava? I giovani come passavano il tempo libero qui dalle nostre parti, nel Locarnese?...