L'esperimento di un gruppo di giovani locarnesi, estratto da un dattiloscritto dei protagonisti stessi:
"Dopo dieci giorni di apertura del cantiere si può fare un primo consuntivo:
le attività di costruzione previste procedono con una certa lentezza; il tempo si è dimostrato finora veramente inclemente e le persone disposte a lavorare o che hanno il tempo per farlo non sono molte. È anche vero che non siamo veramente capaci di assumerci delle responsabilità (e, indipendentemente da quali che siano le cause di questa realtà, il cantiere è nato anche e soprattutto per ovviare a questo).
Un altro problema non immediatamente risolvibile è quello di stabilire un rapporto corretto tra i giovani e gli animatori che partecipano alle varie attività (le motivazioni che li hanno spinti a partecipare al cantiere sono tra le più disparate). Un rapporto che dovrebbe essere di «comunicazione», di «comprensione», di «umanità»."
Parte del comunicato stampa numero uno del cantiere della gioventù, Locarno, 4 maggio 1971
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