venerdì 20 marzo 2009

Lo stile anni ' 60

Il movimento dei MODS ha breve durata.I giovani lavorando e risparmiando possono permettersi di acquistare dischi, la vespa o la lambretta. Lo stile si caratterizza per pettinatura a caschetto,  calzoni unisex: jeans o lewis in velluto a coste! E chi non ricorda le mitiche scarpe Clarks?  Giacche in velluto stampato, gilets laminati, camicie rosa a quadretti con colletto tondo per i ragazzi; twin-set, gonne lunghe sotto il ginocchio, pochissimo trucco, calzettoni e scarpe senza tacco per le ragazze. I Beatles furoreggiano. Posted by Picasa

martedì 17 marzo 2009

musica MODS: The Small Faces



Gli Small Faces assieme agli Who, gruppi pop-rock britannici, furono l'emblema sociale e musicale dei Mods

domenica 15 marzo 2009

I primi Mods - il movimento Modernista



Teddy Boys aprirono la strada ai Mods innescando un mercato ad hoc per teenagers, ottenendo una forza economica e sociale per ribellarsi all'autorità ed introducendo una moda specifica working class. L'abbigliamento diventa "un simbolo per esprimere la propria realtà sociale" fornendo così un motivo ai mass media per classificare le sottoculture come "gente demoniaca e giovani senza morale" (Marwick 68; Barnes 8; Clarke, Hebdige, Jefferson 170). 
 

Nel 1958 i teenagers iniziarono a prendere coscienza di essere una categoria sociale ben definita provocando una inevitalie rottura generazionale non soltanto con i genitori ma fra gli anni dell'adolescenza stessi dove ci si definiva stilisticamente ed ideologicamente come l'opposto della generazione precedente.

I primi Mods furono ragazzi che avevano resistito alla "ruvidezza" negli anni '50 dei Teds. Erano più interessati nella nuova estetica "moderna". I vestiti italiani al posto delle giacche in pelle, rithm and blues e modern jazz (da qui il termine Modernista) al posto di rock and roll e del trad jazz (genere inglese in stile dixieland molto popolare nei '50).

 da http://www.italiamod.com/

 

 

sabato 14 marzo 2009

anni 50 i Teddy Boys

Negli anni 50 i teenagers iniziarono a prendere coscienza di essere una categoria sociale ben definita provocando una inevitabile rottura generazionale. Nasce il fenomeno delle bande giovanili, con i Teddy Boys.  Il nome venne scelto prendendo in prestito il titolo in prima pagina di un giornale 

del 1953, che abbreviava il nome Edward inTeddy. 


Figli del dopoguerra, appartenenti alla working-class e con le tasche sufficientemente tintinnanti di danari da spendere in abbigliamento e dischi americani, furono la prima manifestazione giovanile di ribellione contro tutto ciò che li circondava. L'epicentro del movimento fu la città di Londra, ma ben presto la moda Teddy boy si estese in tutto il Regno Unito, venendo legato indissolubilmente al rock and roll americano in voga in quel momento. Si può dire che i Teddy boy furono il primo gruppo giovanile ad emergere. Socializzavano attorno ai juke-box che diffondevano la musica d'oltre oceano. Molti teddy boy si riunivano in bande che spesso si scontravano ferocemente fra loro, sotto l'occhio vigile della stampa che gonfiava gli eventi, contribuendo alla demonizzazione della subcultura.

Fra gli scontri più violenti, si ricordano i fatti di Notting Hills del 1958  quando molti teddy boy, in concomitanza con bande razziste e neonaziste, organizzarono ronde nel quartiere londinese danneggiando le proprietà di immigrati di colore ed aggredendone alcuni.

domenica 1 marzo 2009

“Scusi, vuol ballare con me? Grazie, preferisco di no….”



Nel 1964 iniziava la guerra in Vietnam, esplode la Pop art e Martin Luther King riceve il premio nobel per la pace. In quegli anni nasce la minigonna. Mary Quant o Courrèges? Ancora oggi è in dubbio chi sia l’inventore, ma in quella sforbiciata che accorcia di almeno 20 cm le gonne, avviene la più emblematica rivoluzione nella storia del costume degli ultimi cinquant’anni.
Anche il Ticino non resta isolato dalle mode. Influenzati dalla vicina penisola, e soprattutto grazie alla RAI che inizia ad entrare nelle case ticinesi, arriva la moda del “surf”, il ballo collettivo che viene dall’America, così come lo “shake” lanciato da Rita Pavone con il “Geghegé”.

Anni 60 : arriva il twist


La musica e i balli degli anni 50